Equipaggiamento 10 luglio 2024

Guida pratica alle certificazioni per giacche e pantaloni da moto

Come funzionano le certificazioni per i prodotti d'abbigliamento per moto? Noi di Motostorm ti proponiamo in questo articolo una guida pratica per giacche e pantaloni da moto.

Leggere un'etichetta: CE e DPI

Ogni prodotto che viene commercializzato sia esso tecnologico o un capo d'abbigliamento deve avere nell'etichetta impresso il marchio CE che sta ad indicare come questo rispetti alcune norme di conformità previste dall'Unione Europea. Giacche, tute, pantaloni, guanti e protezioni rientrano nella categoria dei cosiddetti DPI, cioè dei dispositivi di protezione individuale, i quali devono superare prove specifiche per poter essere commercializzati e certificati con il marchio CE. Tale marchio nell'etichetta del prodotto sarà accompagnato dalla norma europea vigente in quel momento in materia di certificazioni che attualmente è la EN 17092.

La norma EN 17092

L'anno in cui l'Unione Europea ha reso obbligatorie le certificazioni specifiche per i DPI per moto è il 2019, prima di allora c'era come standard di certificazione la norma EN 13595, in vigore dal 2002, la quale però era valida solo per abbigliamento ad uso professionale. La nuova norma EN 17092 prevede la divisione dei capi in cinque classi di resistenza:

Classe AAA: indumenti con un massimo livello di protezione;
Classe AA: indumenti con un livello medio di protezione;
Classe A: indumenti con un livello leggero di protezione;
Classe B: indumenti di protezione limitata per abrasione, da utilizzare assieme a protezioni per spalle e gomiti;
Classe C: indumenti di protezione contro gli infortuni da impatto, da utilizzare assieme ad altri tipi di indumenti.

Per determinare la classe di resistenza di un prodotto la norma prevede una divisione delle zone "a rischio" del corpo umano dalla più esposta a quella meno esposta:

Zona 1: spalle, gomiti, fianchi e ginocchia;
Zona 2: braccia, schiena, glutei e parte esterna delle gambe;
Zona 3: petto, addome, interno braccia, interno e retro delle gambe.

Tali zone vengono sottoposte a dele prove sperimentali come ad esempio il test di Darmstadt per l'abrasione che consiste nello scivolamento del materiale che si vuole testare sull'asfalto.

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